ROSSELLA MAGGIORA – Guido Maggiora, corriere espresso
Con mio fratello ho ricevuto in eredità da mio padre l’azienda di famiglia fondata dal mio bisnonno a fine ‘800. Era un’azienda di trasporti in un’epoca dove si viaggiava in treno e il mio avo era il corriere di fiducia per la consegna di oggetti di valore, documenti importanti e medicinali. Lavorava sulla tratta Asti-Milano e nel corso dei decenni ha avuto uno sviluppo, ampliando le linee di consegna, il numero di corse e di personale. Quando l’abbiamo venduta, nel 2006, contava oltre 150 dipendenti, con corrieri specializzati nella consegna di piccoli pacchi. Abbiamo voluto che i nostri lavoratori fossero assorbiti dalla nuova proprietà, per il rapporto umano che avevamo con loro e perché lasciare una propria creatura in mano altrui è molto difficile, soprattutto se la si vuole lasciare bene. A quel punto mi sono dedicata all’AIDDA, l’associazione di cui facevo parte. Sono stata Presidentessa Regionale per sei anni e, a fine mandato, nel 2013, di concerto con APID e Federmanager Minerva abbiamo creato CAFID. La nostra intenzione era di realizzare un’associazione trasversale per avere maggior peso e influenza a livello amministrativo e istituzionale. Ne sono stata la prima Presidentessa, per tre anni. Da allora ci occupiamo di progetti importanti per l’imprenditoria femminile, di formazione e occupazione per piccole imprese di eccellenza del territorio che vogliono portare avanti il loro made in Italy di qualità. In questo senso mi spendo ancora in prima persona cercando di stabilire connessioni, che partono dal locale e arrivano al nazionale perché la vita delle aziende prosegua fruttuosa. Spesso dimentichiamo che le realtà produttive medio-piccole sono la struttura portante del nostro paese e la loro vita è la nostra salute.