13 luglio 2017
START & GO
BANCHE E CREDITO:
Il Sole 24 Ore sviluppa un’analisi di quali saranno gli esuberi connessi alla questione bancaria con la sua ristrutturazione di settore che è in corso d’opera. Lo Stato agevolerà 25mila uscite delle quali 15mila già decise e 10mila per le emergenze future: costo totale 5 miliardi a fronte del costo medio per prepensionamento pari a 200mila euro. Ci si riferisce non soltanto alle banche venete ed a Mps ma anche ad Ubi che dovrà gestire gli esuberi previsti dal piano industriale. Sempre il Sole 24 Ore si concentra sugli esuberi previsti per il Monte e le due banche venete, specificando che le 9.300 uscite significheranno 2,44 miliardi di costi di ristrutturazione. E se le due banche del NordEst taglieranno 612 dei 900 sportelli attuali, il Mps chiuderà una filiale su tre. Il Sole 24 ORE riporta, inoltre, un’analisi molto dettagliata della road map del nuovo Mps con riferimento alla relazione con lo Stato, alla governance, agli esuberi, ai sacrifici degli obbligazionisti subordinati ed agli stipendi dei manager. La banca non potrà pagare dividendi e “pubblicizzare” il sostegno statale e per i piccoli investitori in bond subordinati è prevista la conversione in azioni e il rimborso con titoli ordinari. Sempre relativamente ai bond ed alle azioni del Mps, MF riferisce che le obbligazioni junior saranno convertite, ma il retail avrà 60 giorni per ottenere bond senior dal Mef.
RISPARMIO: A&F riferisce che lo scorso anno si è verificata una crescita degli investimenti sostenibili come alternativa agli asset tradizionali. La Global Sustainable Investment Alliance, stima, infatti che, a fine 2016, nella sola Europa gli attivi degli investimenti sostenibili abbiano registrato un +12% rispetto al 2014. L’ultima indagine Wealth Insights realizzata da Prometeia, di cui riferisce L’Economia, evidenzia che un terzo del portafoglio delle famiglie italiane è destinato ad attività liquide che incidono sul patrimonio totale in misura inversamente proporzionale alla sua dimensione. Tra chi dispone di una somma tra 5mila e 10mila euro il peso è dell’80%; tra 10 e 25mila euro cala al 60% e solo per i patrimoni superiori a 100mila euro scende sotto il 40%. Il pericolo evidenziato nell’articolo è che tutta questa liquidità venga erosa dall’inflazione. MF riferisce che l’attività di gestione dei patrimoni sia sempre più rivoluzionata dai nuovi trend tecnologici e dalle nuove aspettative dei clienti. Secondo il report “Redesigning financial services”, elaborato da EY, in collaborazione con l’Università di San Gallo e l’istituto Eth di Zurigo, chi nel wealth management non si adegua ai cambiamenti rischia di fare la fine delle vecchie pellicole fotografiche prodotte dalla Kodak, fallita nel 2012 perché incapace di rispondere alla forza dell’innovazione della fotografia digitale. La value proposition delle società e la customer experience saranno fattori chiave di differenziazione.
MERCATI: Plus24 riporta i risultati dell’Osservatorio 2017 di Global Strategy che quest’anno ricostruisce le dinamiche delle imprese italiane eccellenti con un occhio agli aspetti di governance. Se è vero che l’80% delle Mid Cap eccellenti è prevalentemente a controllo familiare, si registra al contempo il consolidamento della tendenza verso forme di controllo più strutturate ed un maggiore interesse nei confronti di fondi e investitori per la cessione di quote del capitale, rispecchiando l’apertura ad una governance più matura.
Articoli pervenuti da Teresa Nicolini (socia Aidda)